Riverbed SteelFusion

Nonostante molte applicazioni siano ormai state centralizzate nel data center o nel cloud, ci sono sempre delle eccezioni per cui alcuni dati e applicazioni devono essere mantenuti localmente nel branch. È qui che entra in gioco SteelFusion.

Agganciandosi ad array di storage nel data center o integrandosi con il cloud storage Azure e AWS, SteelFusion permette la gestione centralizzata e la proiezione dello spazio di storage fuori dal branch. Una volta che i dati sono disponibili localmente, la user experience è la stessa che si otterrebbe nel caso in cui venisse raggiunto un array di storage locale, anche senza i collegamenti WAN. Tutti i cambiamenti ai dati vengono rimandati indietro agli array di storage centrali, garantendo inoltre la protezione dei dati stessi in caso di disastro.

Due considerazioni chiave da fare nella pianificazione della business continuity sono il recovery point objective (RPO) e il recovery time objective (RTO). L’RPO misura quanti dati potrebbero andare persi tra un backup e l’altro (generalmente programmati ogni 24 o più ore), se il sistema dovesse subire un danno. Grazie a SteelFusion, invece, è possibile ridurre questo tempo a pochi minuti soltanto. L’RTO misura il tempo necessario per ripristinare un sistema allo stato operativo dopo un evento disastroso. Con i server tradizionali possono essere necessari giorni o settimane, mentre con SteelFusion è possibile ridurre questo tempo a meno di 10 minuti.

Oltre ai vantaggi dello storage di SteelFusion, la piattaforma iperconvergente comprende anche l’host di una macchina virtuale con risorse hardware dedicate pronte a eseguire applicazioni inviate dallo storage centrale. Inoltre, unendo la soluzione SteelHead è possibile completare le capacità e le funzionalità di questo strumento incredibile, per offrire applicazioni locali con prestazioni locali, accelerando anche le applicazioni centralizzate.

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